Riportare il doppio senso di marcia a Migliarina

Lo chiedono Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia, il C.I.V Migliarina e gli operatori commerciali del quartiere

Riportare il doppio senso di marcia nel quartiere di Migliarina per rivitalizzare il commercio della zona. È la richiesta avanzata da Confcommercio Imprese per l’Italia della Spezia, dal C.I.V. Migliarina e dai commercianti del quartiere.

La questione è già stata oggetto di un incontro con l’Amministrazione della Spezia e il tema, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, diventa sempre più urgente. Dietro a questa volontà c’è il tentativo di voler ridare un po’ di respiro agli operatori economici della zona, che in questi anni hanno sofferto, e continuano a soffrire, di una crisi molto forte. Una situazione che si è inasprita a seguito delle varie modifiche alla viabilità che hanno sensibilmente ridotto un passaggio che avrebbe valorizzato e dato visibilità alle attività del quartiere, che oggi sono circa 50 e danno lavoro a 150 persone.

La scelta di istituire un senso unico di marcia per le auto risale infatti agli anni Novanta. Una scelta scaturita dal notevole traffico dell’epoca. Se ciò poteva avere un senso allora, non lo ha più oggi. La situazione è infatti decisamente cambiata: l’apertura del sottopasso dalla stazione di Migliarina e Via Fontevivo, hanno ridotto spaventosamente il passaggio, togliendo ogni possibilità di crescita economica a chi sul quel territorio ha investito tempo e risorse. «Riteniamo quindi opportuno e appropriato riportare il doppio senso di marcia in Via Sarzana angolo Via Buonviaggio/Via del Canaletto – hanno detto Roberto Martini, direttore provinciale Confcommercio della Spezia e Marco Stefanelli, presidente del C.I.V., in accordo con gli operatori -. Con l’Amministrazione abbiamo iniziato un dialogo proficuo e costruttivo. Non vogliamo infatti imporre il cambiamento a nessuno, ma crediamo che la nostra proposta sia sensata e non abbia a che fare con nessuna forma di prepotenza. Proprio per questo motivo, siamo disponibili a valutare questo cambiamento per un eventuale periodo di prova. E quale momento migliore, se non quello Natalizio, per poter avviare questa sperimentazione».