Fipe contro la possibilità di riservare la balneazione e l’utilizzo delle spiagge libere lericine ai soli residenti

Nel rincorrersi di notizie spesso prive di concretezza in questi non facili momenti, apprendiamo che il sindaco di Lerici avrebbe ventilato la proposta di riservare la balneazione e l’utilizzo delle spiagge libere lericine ai soli residenti.

Nella viva speranza che tale ipotesi sia frutto di una erronea interpretazione della stampa e rimarcando che da tale disegno sarebbero comunque esclusi gli stabilimenti balneari in concessione demaniale, ricordiamo che tutte le imprese turistiche del territorio lericino – come di quello costiero dell’intera provincia – sono già in ginocchio a causa dei contraccolpi economici dovuti alle limitazioni sanitarie dell’epidemia. Precisiamo che l’economia turistica è una gestione integrata, fatta di balneazione che interagisce a sua volta con alberghi, ristoranti, bar, locali d’intrattenimento, negozi e botteghe. Tutte attività che, in caso di riapertura, riceverebbero il colpo finale da limitazioni così stringenti e ben oltre i limiti della costituzionalità.

Sempre ammesso che l’allarme abbia a cessare, le prescrizioni già imposte per garantire la pubblica salute agli utenti sarebbero tali e tante da mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende operanti e anche loro ‘residenti’ sul territorio. Se a questo si aggiunge l’ulteriore discriminante comunale all’utilizzo del mare ai fini della balneazione, si decreta per ordinanza sindacale la cessazione delle attività locali e il fallimento di ogni tentativo di rinascita.

Ci auguriamo che il sig. Sindaco di Lerici, Avv. Paoletti, voglia rettificare le dichiarazioni attribuite alla sua voce nell’articolo apparso sul Secolo XIX in data sabato 18 aprile 2020, anche alla luce del contraccolpo negativo che tale notizia ha già scatenato, ancor prima della certezza di una riapertura, nei bacini di utenza turistici che prediligono le coste spezzine per le loro vacanze.

Fipe Confcommercio La Spezia

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