Etichette false e calzature taroccate: sanzioni più salate

Nuove sanzioni a tutela dei consumatori per le violazioni delle norme che riguardano l’etichettatura delle calzature e le denominazioni delle fibre e dei prodotti tessili. Il provvedimento, che prevede contravvenzioni che vanno dai 200 ai 20mila euro, entrerà in vigore il prossimo 4 gennaio.

È con grande soddisfazione che ne dà l’annuncio Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia. La disciplina sanzionatoria non tutela infatti solo i consumatori, ma anche tutti gli operatori onesti del settore moda, costretti a lottare contro la crisi e, come se non bastasse, anche contro la concorrenza sleale.

Si tratta infatti di una vera e propria conquista ottenuta dopo anni di battaglie sindacali condotte da Federazione Moda Italia in favore dei negozi e portate avanti anche attraverso l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione nelle sedi Confcommercio di tutta Italia, compresa quella della Spezia.

Come anticipato, chi fornisce informazioni non corrette sui simboli adottati in etichetta per le calzature rischia una multa di 200 euro. Sanzione che sale fino a 20mila euro nei casi più gravi quando ci si trova di fronte a una non corretta etichettatura delle calzature e dei prodotti tessili: ovvero si indica per esempio il pittogramma del cuoio quando invece la suola è di gomma. In ogni caso di fronte a capi di abbigliamento etichettati in modo scorretto scatterà il ritiro dal commercio dei prodotti già in vendita.

Il serrato confronto con le Istituzioni avviato da Federazione Moda Italia – Confcommercio sull’etichettatura dei prodotti tessili e delle calzature ha portato all’esclusione delle pesanti sanzioni (fino a 3.098) che fino ad oggi sono state elevate al solo commerciante, che poteva avvalersi di un velleitario diritto di rivalsa nei confronti del fornitore (spesso – come da noi rimarcato – non esercitato per la presenza di esplicite clausole contrattuali a sfavore della parte più debole). La normativa attribuisce quindi anche una responsabilità diretta, e conseguenti pesanti contravvenzioni, a chi effettivamente etichetta i prodotti, e cioè a fabbricante, importatore e distributore.

All’interno degli uffici della Confcommercio spezzina, in Via Fontevivo, saranno a disposizione delle aziende associate dei cartelli informativi da poter esporre per informare la propria clientela.

Per ulteriori chiarimenti potete contattare Lorenzo Servadei alla mail servadei@confcommerciolaspezia.it