Delibera consiglio nazionale su data avvio saldi

Il Consiglio Nazionale di Federazione Moda Italia, riunitosi a Milano il 30 settembre u.s., ha evidenziato con preoccupazione i nuovi scenari di mercato e le scelte di consumatori, oggi sempre più “consumAttori”, che hanno portato ad un notevole incremento della quota di vendite a prezzo ridotto in Italia, salita negli ultimi otto anni del 18,8%, dal 35% nel 2010 al 53,8% nel 2018. Una situazione che ha portato, da un lato, ad una sempre più risicata marginalità per gli store multibrand aggrediti dalla concorrenza sul prezzo praticata da Factory Outlet Center, spacci aziendali, e-commerce e catene monomarca e, dall’altro, alla chiusura negli ultimi sette anni e mezzo, dal 2011 al I semestre 2019, di 50.000 punti vendita del solo dettaglio moda, a fronte di 25.290 nuove aperture, buona parte delle quali a conduzione straniera.
Il Consiglio Nazionale ha quindi preso atto dell’esito dell’indagine avviata sulle imprese associate in merito alla data di avvio dei saldi, registrando la volontà degli operatori di posticipare la data dei saldi all’effettiva fine stagione coincidente con il primo sabato di febbraio per i saldi invernali con divieto di effettuare promozioni nel solo mese di dicembre e con l’ultimo sabato di luglio, con divieto di effettuare promozioni nei trenta giorni antecedenti l’avvio dei saldi estivi. L’esito del sopra citato sondaggio ha peraltro trovato pieno riscontro nel sondaggio commissionato all’Istituto di Ricerca Format Research nel maggio 2019 (in allegato, gli esiti dei due sondaggi).
A fronte di queste evidenze, si è deciso che ciascun Presidente di Associazione provinciale del settore moda porti le richieste pervenute dalla base associativa nelle proprie realtà regionali al fine di avanzare alla Regione di riferimento la richiesta di modifica della normativa sulle date di avvio dei saldi volta a posticiparli al 1° sabato di febbraio ed all’ultimo sabato di luglio, per poi rimettere la questione dell’armonizzazione della data unica alla Conferenza delle Regioni, dove potrà intervenire Federazione Moda Italia.

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