Ristorazione in crescita nei consumi, ma ancora sotto i livelli prepandemia secondo il report di FIPE.

Un Rapporto Annuale sulla Ristorazione, curato da FIPE-Confcommercio e presentato oggi a Roma, che ha fatto emergere luci e ombre. Lo studio scatta una fotografia sullo stato di salute di un settore importante per l’economia nazionale e, con uno sguardo oltre l’ostacolo, individua le sfide che attendono il comparto nel prossimo futuro. Secondo il dott. Luciano Sbrana, ideatore del rapporto, i problemi tangibili registrati sono il frutto delle scelte compiute nei tre anni passati, ovvero delle misure restrittive intraprese per limitare la pandemia da covid-19.

Il quadro complessivo registra una crescita dei consumi e dell’occupazione, sebbene rimangano sotto i livelli prepandemia di 4 punti percentuali. La spesa delle famiglie nella ristorazione è risalita a circa 82 miliardi di euro, avvicinandosi agli 85 miliardi e mezzo del periodo pre-Covid, trainata anche dal ritorno del turismo internazionale, mentre il valore aggiunto del settore ha superato nel 2022 i 43 miliardi di euro (+18% rispetto all’anno precedente).

La ristorazione in questo contesto si colloca come un settore in ripartenza, trainata dall’impennata di scelta dei consumatori di aperitivi e cene conviviali. Nel comparto turistico invece registrano i migliori risultati i piccoli borghi. Infine un altro tema al centro del report è quello dell’occupazione e della difficoltà delle aziende nel reperire il personale.

“Il rapporto nazionale si conferma anche nel nostro territorio. – ha commentato Diego Sommovigo presidente provinciale di Fipe Confcommercio La Spezia –  Pur avendo recuperato in parte i livelli dei consumi pre-Covid, l’impatto del forte aumento delle bollette e, seppure meno intenso, delle materie prime, hanno messo a dura prova la tenuta dei conti economici delle aziende. Un altro elemento da tenere in considerazione è l’occupazione. Esiste un gap da colmare tra le figure necessarie alle imprese e il numero di lavoratori disponibili. Questo dato è un’ulteriore incentivo a moltiplicare gli sforzi per trovare soluzioni. Come Confcommercio La Spezia stiamo stilando accordi con le realtà del territorio coinvolte, come l’istituto Alberghiero ‘G. Casini’, con l’obiettivo di dare risposte concrete alle aziende. E’ inoltre in essere una stretta collaborazione con il Centro per l’impiego. Non è il momento delle lamentele, ma del rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme”

Guardando ai dati del report di Fipe, a dicembre 2022 erano 336 mila le imprese operative nel mercato della ristorazione. Di queste, 9.526 hanno avviato l’attività nel corso dell’anno, mentre sono quasi 20.139 quelle che hanno abbassato le saracinesche con un saldo negativo di oltre 10.600 unità dietro il quale ci sono diverse concause: dagli strascichi della crisi pandemica al forte incremento dei costi in particolare delle materie prime e dell’energia (+200%) che hanno fortemente eroso i margini operativi delle imprese. Lo studio, tuttavia, sottolinea come la spinta inflattiva del settore sia stata più contenuta di quanto avvenuto a livello generale, con un incremento dei prezzi del 5% rispetto all’8,1% registrato per l’intera economia nel corso del 2022. Un dato che rivela una certa difficoltà delle imprese nel gestire la fase di aggiustamento dei listini, dovuta a valutazioni di contesto ma anche a scelte conservative, fatte spesso per paura di perdere clientela che per giusta consapevolezza.

Quanto all’occupazione, secondo il Centro Studi FIPE c’è stato un deciso balzo in avanti che l’ha riportata vicino ai livelli pre-pandemia. Nello specifico, le oltre 165mila aziende con almeno un dipendente hanno impiegato nel 2022 una media di oltre 987mila lavoratori, solo 3.700 in meno del 2019. Si tratta però di un aspetto su cui ancora c’è molto da fare, soprattutto rispetto al numero di contratti a tempo indeterminato e a quelli che riguardano donne e giovani tra i 20 e i 50 anni impiegati nel settore, che invece restano abbondantemente sotto i livelli pre-covid. Il 35% delle imprese dichiara di avere avuto grossi problemi di reclutamento, secondo le stime di Fipe da aprile ad agosto 2023 gli occupati necessari sarebbero 235mila. Tra le principali cause dei problemi di reclutamento ci sono la mancanza di candidati e la mancanza di profili e competenze adeguate all’impresa che vuole assumere. Nell’era prepandemica la somma delle due cause era pari al 25% sul totale, nel 2023 è cresciuta fino a toccare il 40% e le figure più ricercate sono camerieri e cuochi.

Lo scenario per il 2023 rimane cautamente positivo. Gli analisti di FIPE-Confcommercio, infatti, stimano una crescita del comparto compresa tra il 5 e il 10%, confermata anche dal sentimenti degli addetti ai lavori.

L’evento è stato anche l’occasione per lanciare la Giornata della Ristorazione italiana, promossa da FIPE-Confcommercio, che si svolgerà il prossimo 28 aprile in tutta Italia con decine di iniziative. l primo vero grande appuntamento dedicato alla cultura della ristorazione italiana che coinvolgerà i ristoranti in Italia e quelli italiani all’estero per celebrare i temi dell’ospitalità e della condivisione. Anche per i pubblici esercizi della provincia spezzina è possibile partecipare con le proprie ricette seguendo i seguenti passaggi:

  • registrarsi cliccando sul tasto ADERISCI al link https://giornatadellaristorazione.com/
  • creare/indicare un piatto dedicato alla Giornata a tua scelta – preferibilmente con il pane tra gli ingredienti – con il quale rendere la propria interpretazione del tema dell’ospitalità;
  • inserire all’interno del menù il testo che descrive il senso della Giornata che ti verrà trasmesso o che, se preferisci, potrai elaborare in autonomia.