Oltre cento imprese unite per Sarzana Capitale Italiana della Cultura 2028

Oltre cento imprese della provincia spezzina si sono riunite venerdì sera alla Fortezza Firmafede di Sarzana per manifestare il proprio sostegno alla candidatura di Sarzana a Capitale Italiana della Cultura 2028.

L’incontro, promosso da Rete Imprese La Spezia in rappresentanza dell’intero sistema economico locale e delle categorie – Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato – con il supporto di Confindustria La Spezia e ANCE La Spezia, ha registrato un’ampia partecipazione e un forte coinvolgimento del tessuto imprenditoriale ed economico locale.

Il confronto si è incentrato sul ruolo della cultura come leva strategica di sviluppo: identità, attrattività territoriale, turismo di qualità, marketing urbano ed economia dei servizi. Particolare interesse ha suscitato la proposta di riconoscere Sarzana come laboratorio del Made in Italy, parte integrante del progetto di candidatura, dove la cultura dialoga con commercio, artigianato, manifattura ed eccellenze enogastronomiche.

Alla serata hanno preso parte imprese provenienti non solo dall’intera provincia spezzina, ma anche da Genova, dal Tigullio e dall’alta Toscana.

Ha aperto i lavori il Sindaco di Sarzana, Cristina Ponzanelli, che ha ringraziato le categorie economiche per il sostegno e ha ricordato come “la crescita culturale della città sia stata possibile anche grazie al contributo essenziale del sistema economico privato. Sarzana è un modello efficace di integrazione tra pubblico e privato con obiettivi condivisi: la cultura è uno strumento concreto di sviluppo e benessere per l’intera comunità”.

L’assessore alla cultura Giorgio Borrini ha illustrato il percorso della candidatura, avviato formalmente quattro anni fa e costruito attraverso il contributo di istituzioni culturali, territorio, Regione e un comitato scientifico multidisciplinare, di spessore internazionale ma insieme con forti radici locali. “Credo nel valore dei percorsi – ha dichiarato –. Il Teatro Impavidi è oggi un centro di produzione e può crescere ancora. La Fortezza Firmafede ha cominciato ad accogliere grandi mostre e ora le produce: con il supporto del Ministero proseguirà il percorso di crescita come centro culturale di rifetimento del territorio. Abbiamo attivato oltre 70 milioni di investimenti strutturali legati alla cultura. Candidarsi a Capitale impone di non restare fermi, di guardare e lavorare per la Sarzana dei prossimi dieci anni. La nostra città potrebbe vivere della propria storia, ma abbiamo scelto di essere ambiziosi”.

 

È intervenuto poi Luca Nannipieri, professore di antropologia culturale all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, che ha evidenziato “la crescita del percorso espositivo della Fortezza Firmafede, destinata a diventare sempre più protagonista del panorama nazionale, anche grazie alla produzione di mostre dedicate agli artisti liguri e toscani”. Vivendo quotidianamente la realtà dell’Aquila, futura Capitale Italiana della Cultura 2026, Nannipieri ha affermato che “Sarzana sta compiendo tutto ciò che è necessario non solo per candidarsi, ma per costruire una visione chiara della città che vuole diventare”.

A seguire, Egidio Banti, presidente del Comitato scientifico della candidatura a supporto del direttore Umberto Croppi, ha illustrato la scelta del titolo del progetto “Impavida. Sarzana crocevia del futuro”: “Sarzana è impavida per storia e vocazione. Il nostro compito è definire le radici identitarie del territorio per orientarne il futuro. Sarzana e la sua area vasta, segnata dalle acque della Magra e del Vara – vissute dal martin pescatore, simbolo della candidatura – meritano un futuro coraggioso, ricco e colorato”.

Alessandro Laghezza, CEO della Laghezza S.p.A., ha portato la propria testimonianza sul ruolo delle imprese nel sostenere gli eventi culturali della città: “Il coraggio – ha ricordato citando don Abbondio – o c’è o non c’è. L’amministrazione di Sarzana ha dimostrato di averlo, con una crescita culturale costante e con una visione in cui cultura e identità guidano la qualità della vita e dell’impresa. Noi imprenditori siamo coraggiosi per natura: continueremo a sostenere questo percorso che fa bene a tutti”.

Alberto Bacigalupi, presidente ANCE La Spezia e vicepresidente Confindustria La Spezia, nel suo intervento ha sottolineato il legame tra cultura e infrastrutture: “Investire sulla cultura significa investire sulle infrastrutture e sull’attrattività. Marinella, la Ciclovia Tirrenica collegata alla Via Francigena, via XXI Luglio, la Fortezza Firmafede: sono visioni ultradecennali. La candidatura di Sarzana, unica per la Liguria, guarda all’intera provincia e alla Regione in un abbraccio ideale fino a Ventimiglia. Siamo tutti al suo fianco. Un territorio che migliora attraverso la cultura aumenta la qualità della vita e diventa più attrattivo per persone e imprese: la crescita coinvolge tutti.”

Ha chiuso la serata Alessandro Pontremoli, presidente di Confcommercio Sarzana, in rappresentanza di Rete Imprese: “Dietro questa candidatura c’è uno sforzo di visione che coinvolge tutti. È lo stesso spirito che ha riportato dopo dieci anni la Mostra Nazionale dell’Antiquariato a Sarzana. Crediamo profondamente in questo percorso e facciamo i complimenti alla città per il lavoro che sta portando avanti”.