Diritti d’autore: utilizzo di musica nei contenuti pubblicati sui social media
Stanno pervenendo ad aziende alberghiere contestazioni da parte di una società di nome “Sound Guardian” per l’utilizzo illegittimo di brani musicali di produttori fonografici da essa rappresentati in video promozionali pubblicati su social media.
Sound Guardian asserisce di gestire i diritti di alcuni produttori di fonogrammi e di rilasciare per conto degli stessi le licenze cosiddette di “sincronizzazione”. Tali licenze non ricomprendono però tutti i diritti, e la stessa Sound Guardian fa presente che altri titolari detengono differenti diritti d’autore sull’opera musicale sottesa al fonogramma, gestiti dall’editore musicale di riferimento e/o dalle società di gestione collettiva dei diritti d’autore (Siae o Soundreef).
Al riguardo, è opportuno far presente che le licenze attualmente rilasciate alle aziende alberghiere da Siae o Soundreef per i diritti degli autori di musica, così come quelle rilasciate da Scf e Nuovo Imaie per i produttori di fonogrammi e gli artisti interpreti e esecutori (cosiddetti AIE), non coprono l’utilizzo di musica per i video pubblicati a fini promozionali sui social media, ma solo la musica riprodotta all’interno della struttura ricettiva.
Il diritto di sincronizzazione, che non è espressamente menzionato nella legge sul diritto d’autore, si fonda su una combinazione di diritti esclusivi previsti dalla stessa legge, quale ad esempio il diritto esclusivo di riproduzione dell’opera e il diritto esclusivo di adattamento della stessa, in quanto con la sincronizzazione si inserisce un’opera musicale in un diverso contesto espressivo.
Di conseguenza, il cosiddetto diritto di sincronizzazione è inteso come diritto negoziale, che richiede l’autorizzazione di più soggetti (dell’autore o dell’editore musicale per l’opera e del produttore fonografico per il fonogramma, oltre al pagamento dei compensi per gli artisti interpreti ed esecutori).
L’assenza delle suddette autorizzazioni può comportare richieste risarcitorie anche a posteriori rispetto alla pubblicazione del contenuto.
Le piattaforme di social media, quale ad esempio Instagram di Meta, consentono l’utilizzo legittimo di alcuni brani musicali destinati all’uso personale e non commerciale.
Per converso, di norma le licenze d’uso delle piattaforme non consentono a chi utilizza un account personale di realizzare video volti a promuovere attività commerciali (professionali, etc.) utilizzando la musica che è stata messa a disposizione dalla piattaforma stessa per un uso non commerciale.
Per garantire che la musica non venga utilizzata per fini commerciali, gli account business e alcuni tipi di post non hanno accesso alle cosiddette “librerie” di brani musicali.
Sono però disponibili sulle stesse piattaforme canzoni e audio royalty-free, che possono essere utilizzati in sicurezza su “reels” e “Instagram stories” anche dagli account business.
Suggeriamo, pertanto, di invitare le aziende associate a verificare attentamente, prima della pubblicazione di contenuti sui social media, che la musica eventualmente utilizzata sia libera da diritti oppure correttamente acquisita per uso commerciale e promozionale.
Inoltre, nel caso in cui vengano utilizzate agenzie di comunicazione o social media manager, è opportuno che nel contratto tra l’albergo e l’agenzia venga espressamente indicato il soggetto responsabile dell’acquisizione delle licenze.

