A Sarzana inaugurata la mostra “Renato Guttuso – Il colore della realtà”. Centinaia di visitatori nei primi giorni
È stata inaugurata alla Fortezza Firmafede di Sarzana la grande mostra “Renato Guttuso – Il colore della realtà”, dedicata a uno dei protagonisti assoluti della pittura italiana del Novecento. Nei primi giorni di apertura l’esposizione ha già registrato centinaia di visitatori, confermando l’interesse e la forte partecipazione del pubblico a una stagione culturale di altissimo livello.
All’inaugurazione hanno partecipato associazioni, istituzioni, figure del mondo artistico e culturale e numerosi cittadini. I saluti sono stati portati dal presidente di Regione Liguria, Marco Bucci:
«La mostra di Renato Guttuso ospitata a Sarzana offre un’occasione preziosa per riscoprire uno dei grandi protagonisti del Novecento italiano e la forza con cui ha saputo raccontare il suo tempo. Il percorso espositivo restituisce tutta l’intensità di un artista che ha fatto della pittura uno strumento di conoscenza, responsabilità e partecipazione civile. Inserita in una stagione che vede Sarzana protagonista con grandi esposizioni, dalla rilettura contemporanea di Giuseppe Veneziano al capolavoro di Pinturicchio al Museo Diocesano, questa mostra rafforza il ruolo della città come polo culturale capace di unire qualità, visione e continuità e consolida il percorso verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028».
La mostra sarà visitabile dal 19 dicembre 2025 al 2 giugno 2026 negli spazi della Fortezza Firmafede, dal venerdì alla domenica. Sarà inoltre aperta straordinariamente nei giorni festivi, il 26 dicembre e tutti i giorni dal 2 al 6 gennaio, viste anche le grandi richieste.
«Negli ultimi anni il passo in avanti della Fortezza Firmafede e della cultura a Sarzana è stato impressionante. – ha dichiarato Alessandro Pontremoli, presidente di Confcommercio Sarzana, rappresentante di Rete Imprese- Pensiamo soltanto che per dieci anni la Mostra Nazionale dell’Antiquariato era stata abbandonata e la Fortezza non ospitava mostre di rilievo. Oggi non solo la Mostra Nazionale dell’Antiquariato è tornata, ma viviamo un percorso di crescita continua che ha visto, solo quest’anno, mostre ed eventi di rilievo nazionale, partendo da Giorgio de Chirico e arrivando a questi giorni di festa, in cui possiamo trovare, in pochi passi, Pinturicchio, Giuseppe Veneziano e Renato Guttuso. Un prestigio importante per tutto il territorio. Rete Imprese sostiene con forza, convinzione e volontà questo percorso, credendo che la candidatura di Sarzana a Capitale Italiana della Cultura non solo sia credibile, ma abbia già portato visibilità, promozione e vantaggi concreti al territorio e alle imprese. Oggi si sta muovendo un’intera comunità. Continueremo a investire e a sostenere l’amministrazione comunale di Sarzana, che ringraziamo: attraverso la cultura si sta dando identità a una città».
Il vicesindaco Carlo Rampi ha rimarcato il valore civile dell’investimento culturale:
«Investire in cultura costa, ma costa molto di più l’ignoranza. Sarzana è una città libera, che investe in cultura, aperta e ampia. È stato avviato un ciclo virtuoso in cui i proventi della cultura finanziano nuova cultura. Grazie a Rete Imprese, Confindustria e ANCE che credono in questo percorso, insieme alla Camera di Commercio e alla Banca BVLG».
L’assessore alla Cultura Giorgio Borrini ha evidenziato la visione complessiva del progetto:
«Il Rinascimento, il Novecento e la contemporaneità: Pinturicchio, Guttuso e Veneziano. Tre momenti diversi, tre artisti capaci di interpretare il proprio presente e l’identità di Sarzana e del Paese. Guttuso si ispira platealmente a De Chirico e a Picasso, che abbiamo ospitato in Fortezza, così come Veneziano a Banksy e Obey. Il percorso della Fortezza, spazio espositivo contemporaneo capace di indagare il Novecento, il presente e la contemporaneità, emerge mostra dopo mostra con sempre maggiore chiarezza. Sarzana si pone come grande spazio d’arte, capace di produrre grandi esposizioni r promuovere dibattito culturale per il Paese.
La cultura apre spazi, li rende vivi, promuove economia, turismo, formazione e sviluppo. Oggi i proventi di una mostra alla Fortezza Firmafede finanziano quella successiva.
Guttuso non è solo protagonista del Novecento: è custode della tradizione e della cultura popolare, artista impegnato civilmente. Ha dipinto il corpo, il lavoro, il dolore, la storia concreta degli uomini. Custodisce la memoria contro l’astrazione, la carne contro l’idea: non è mai astratto. Una produzione, quella di questa mostra, utile anche oltre le riduzioni e il macchiettismo della sua figura da parte della politica».
“Renato Guttuso – Il colore della realtà” è un viaggio nell’evoluzione artistica del pittore siciliano attraverso alcune delle sue opere più emblematiche, ripercorrendo quarant’anni di ricerca, impegno civile e sperimentazione. L’esposizione dialoga con la mostra di Giuseppe Veneziano, che nasce anche ispirandosi a Renato Guttuso, ai suoi colori e all’idea di artista impegnato nell’interpretazione del proprio presente. Prodotta in anteprima nazionale, con la supervisione degli Archivi Guttuso, la mostra è organizzata alla Fortezza Firmafede – sito del MIC – Direzione Regionale Musei della Liguria – da Confcommercio La Spezia, per conto di Rete Imprese La Spezia (Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato), con il sostegno e il patrocinio del Comune di Sarzana, di Confindustria e ANCE, in collaborazione con MetaMorfosi, la Casa d’Arte San Lorenzo e l’Archivio Caprini.
Il percorso espositivo attraversa i grandi temi guttusiani: impegno civile, lavoro, paesaggio, eros, natura morta e ritratto, restituendo l’immagine di un artista che ha concepito l’arte come strumento di conoscenza e presa di posizione. Dalle influenze di Picasso negli anni Quaranta alle grandi composizioni civili, fino alle opere più intime e liriche, il visitatore può cogliere la coerenza e la tensione morale di una pittura che interpreta il reale senza mai limitarsi alla descrizione.
Accanto alla mostra su Guttuso, la Fortezza Firmafede ospita anche “Anthology” di Giuseppe Veneziano, a cura di Luca Nannipieri, mentre il Museo Diocesano accoglie il “Bambin Gesù delle Mani” di Pinturicchio, curato da Claudia La Malfa. Un sistema di mostre che costruisce un dialogo tra Rinascimento, Novecento e contemporaneità, rafforzando il ruolo di Sarzana come polo culturale di riferimento del territorio ligure-toscano, crocevia del Nord-Ovest.
L’evento si inserisce nel percorso verso Capitale Italiana della Cultura 2028, che vede Sarzana candidata per tutta la Liguria in una visione euro-mediterranea e di connessione tra territori.

