Turismo a Lerici, secondo gli operatori di Confcommercio la stagione 2017 è una delle migliori degli ultimi anni

Confcommercio invita ad evitare strumentalizzazioni sui numeri e a lavorare per migliorare ancora.

Come Confcommercio Lerici, riguardo le polemiche su un presunto crollo estivo delle presenze turistiche, comprendiamo che tutto sui social e nella politica locale può servire per portare avanti le proprie posizioni e gettare discredito sulla parte politica avversaria.
E contestare alcune scelte che da anni caratterizzano il dibattito cittadino come la presenza di una ZTL più o meno estesa come giorni e periodi di applicazione o il tipo di iniziative promosse durante la stagione estiva e promuovere il turismo è pienamente legittimo e fa parte del gioco democratico e della differenza di opinioni.
Ma prendere dati parziali, fare analisi su presunti “freddi numeri” interpretati in modo non completo e approfondito e su questi costruire tesi definitive, rischia di distorcere la realtà anche in modo profondo. Senza tralasciare che porterebbe al rischio di errate scelte future.

Da quel che risulta alle nostre associazioni, in base ai dati rilasciati da un numero significativo dei propri iscritti operanti nei settori della ricezione turistica e del commercio, molti imprenditori confermano che la “2017” sia stata una delle migliori stagioni degli ultimi anni grazie all’effetto combinato di varie circostanze positive (compreso la questione geopolitica che ha favorito il turismo in Italia oltre che le condizioni climatiche eccezionali).
Al punto che in molti hanno –per fortuna- dovuto incrementare il proprio personale (e più delle altre stagioni estive secondo quanto rilevato) per poter star dietro a una domanda più sostenuta sia dalle presenze alberghiere che dal turismo di vicinato che dall’utilizzo più massiccio delle seconde case.

Raccontare adesso che Lerici ha avuto una débâcle turistica, quando solo alcune settimane fa c’era chi (nelle stesse fila di opinionisti e seguaci) si lamentava che c’erano troppi “foresti”, appare quanto meno bizzarro e si può forse inquadrare solo nella necessità di fare polemica per fare polemica.
Ma se si vuole bene a Lerici e si tiene al suo futuro simili esternazioni non certo aiutano a fare passi in avanti.

Naturalmente non tutte le attività hanno risentito in modo uguale e positivo di questa stagione, poiché nell’imprenditoria come nel commercio non basta oggi l’offerta a creare la domanda e i risultati migliori sono ottenuti spesso da chi sa adattarsi meglio al mercato come qualità, prezzo e capacità di innovazione e servizio alla clientela.

Riguardo i dati alberghieri diffusi dall’Osservatorio Turistico Regionale –che ricordiamo si basa su dati ISTAT- e ripresi da alcuni siti (e dichiarazioni di politici locali e che indicavano una”prova inoppugnabile del crollo turistico lericino”) non dovrebbe sfuggire al di là di alcuni errori significativi di conteggi ammessi successivamente dal Settore Politiche Turistiche della Regione Liguria sui flussi turistici 2017 che il metodo di raccolta come il tipo di strutture incluso non tiene conto di tutta l’offerta ricettiva e soprattutto di quella extra-alberghiera.
Nel nostro territorio la presenza di seconde case è la più alta di tutta la provincia e l’offerta di appartamenti, camere e posti letto passa attraverso anche portali di “sharing economy” come Airbnb, Booking.com e molti altri siti dove questo tipo di offerta NON entra nelle statistiche ufficiali.
E non è oggetto di vera e completa emersione statistica dei dati diffusi che possono quindi omettere di fornire un pezzo significativo della “fotografia” scattata. E basti osservare in materia che solo sul portale Airbnb qualche settimana fa digitando “Lerici” comparivano oltre 300 proposte di camere e appartamenti. Secondo i dati di Coram, associazione che riunisce i gestori di condomini, “nel 2010 gli appartamenti a uso turistico erano 20 in provincia della Spezia con 27 posti letto. Lo scorso anno gli immobili destinati a questo tipo di ricettività sono arrivati a 1194 con 3675 posti”.

Se si vuole parlare seriamente quindi di questi argomenti e non fare solo baruffe politiche la realtà va analizzata a 360° senza forzature o letture frettolose e incomplete giusto per avvalorare le tesi ora di una parte, ora dell’altra.
Come Associazione crediamo che Lerici abbia delle potenzialità ancora enormi da sfruttare a beneficio di tutta l’economia locale nel commercio, turismo e nella nuova imprenditorialità. Qualcosa è stato fatto negli ultimi anni ma tanto è ancora da fare sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e con una programmazione di lungo periodo che non cambi a ogni giunta se si vogliono incentivare investimenti e sviluppo e attrarre anche nuove imprese e residenti.
E siamo a disposizione di tutte le parti politiche di qualsiasi colore, come dell’attuale amministrazione in carica a Lerici, per fornire il nostro punto di vista e quanto riteniamo oggi prioritario, apprezzando chiunque lavori con lungimiranza per fare crescere l’economia di questo paese che lotta con un andamento demografico fra i peggiori di tutta la Liguria e il rischio di un ulteriore spopolamento e fuga soprattutto dei più giovani.
E il turismo dovrebbe essere per un comune come Lerici uno degli obiettivi principali da sviluppare non solo per l’incredibile “dote” ricevuta ma anche per la capacità di questo settore di generare posti di lavoro e valore per tutta la comunità.

Valentina Castellanotti
Presidente Confcommercio Lerici

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