Legalità Mi Piace: in Liguria pesa l’eccessivo prelievo fiscale, la burocrazia, l’abusivismo e la contraffazione

In Italia sono preoccupanti i dati relativi alla criminalità e alla sicurezza. Fenomeni da cui la Liguria sembra essere toccata marginalmente. Ad affossare l’imprenditoria locale e a causare la crisi delle piccole medie imprese sono l’eccessivo peso fiscale, la burocrazia, l’abusivismo e la contraffazione.

Per analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze che i fenomeni illegali hanno sull’economia, Confcommercio Imprese per l’Italia della Spezia ha proposto, anche quest’anno, l’iniziativa ‘Legalità mi piace’. Lo scopo è come sempre quello di mettere un freno all’illegalità, a tutti quei fenomeni che mettono a dura prova economia, imprese e lavoratori.

L’iniziativa nazionale si è svolta nella giornata di ieri, mercoledì 21 novembre, a Roma. Presenti, tra gli altri, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Alla Spezia, i dati emersi dall’indagine sui fenomeni criminali sono invece stati discussi oggi nella sede di Confcommercio, in via Fontevivo. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente e il direttore di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia: Gianfranco Bianchi e Roberto Martini.

L’indagine di Confcommercio viene messa in piedi ogni anno con il supporto di Gfk Italia, per avere un’istantanea sulla criminalità e come questa colpisce le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. I dati presentati oggi sono molto recenti in quanto raccolti tra il 24 settembre e il 31 ottobre e a cui hanno partecipato quasi 5mila imprese liguri.

«In Liguria il dato relativo alla percezione della mancanza di sicurezza è significativamente inferiore rispetto a quello italiano – ha detto il presidente Gianfranco Bianchi – e nel Levante ci sono ancora meno fenomeni malavitosi rispetto al Ponente. Si rileva invece una forte preoccupazione rispetto al problema dell’abusivismo e della contraffazione. Queste, a livello regionale, sono le due voce più sentite. La Liguria, rispetto al resto di Italia, – ha aggiunto il presidente – è ancora troppo tollerante su questi fenomeni. I liguri sono inoltre contrari all’inasprimento delle pene, ma ciò che viene richiesto con forza è la certezza della pena». Sulla questione interviene anche il direttore Martini: «L’incertezza della pena rischia di avere, tra le conseguenze, quella di ritenere inutile sporgere denuncia qualora questo sia necessario. Invitiamo sempre a farlo. Denunciare sempre è fondamentale per poter permettere alle forze dell’ordine di intervenire e di recepire dati reali sulle zone più a rischio».

Proseguendo nell’analisi dei dati emerge inoltre come la Regione risenta di un eccessivo prelievo fiscale e burocratico. Questi sono i due problemi più percepiti nel Paese e in Liguria il dato è ancora più elevato.