Investimenti e Startup negli Stati Uniti d’America

Il convegno avrà luogo giovedì 15 novembre a partire dalle ore 15 nella sede di Confcommercio, in via Fontevivo 19F

Il sogno americano è la convinzione che negli Stati Uniti d’America, più che in altri paesi, attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione si possano raggiungere un alto tenore di vita e la prosperità economica. Una speranza che si fonda su esempi di successo importanti nel campo dell’imprenditoria tra cui: Steve Jobs (Apple), Bill Gates (Microsoft), e Jeff Bezos (Amazon), per citarne solo alcuni. Questo sogno ha attratto negli anni moltissimi imprenditori e imprese da tutto il mondo tra cui molte italiane, aziende richiamate dalla combinazione di un mercato particolarmente ricettivo per i nostri prodotti di qualità e dalle condizioni favorevoli all’imprenditoria. Tanto che gli ultimi dati disponibili parlano di 3.300 partecipate con capitale italiano in USA, con un fatturato complessivo di oltre 91 miliardi di euro e con una crescita esponenziale, basti pensare che nel 2009 il fatturato di queste aziende era di 35 miliardi di euro.

A questo fenomeno ha di fatto seguito un incremento dell’export dell’Italia verso gli Stati Uniti che ha superato nel 2017 un valore di oltre 40 miliardi di euro con una crescita vicina al 10% sull’anno precedente posizionando gli USA al terzo posto assoluto tra i mercati del nostro export.

Vista la rilevanza del mercato USA per le aziende Italiane, i cambiamenti della politica economica degli Stati Uniti sono sempre molto importanti per noi e viene da porsi la domanda di come muoversi negli USA di Trump affinché perduri il sogno americano per le nostre imprese. In particolare, quali strategie adottare per fare business nell’economia più grande del mondo? Come affrontare le nuove sfide come l’introduzione dei nuovi dazi all’importazione delle merci? La strada è indicata dall’esperienza di chi ha scelto di investire con una startup negli Stati Uniti per non limitarsi al semplice export in mano a importatori USA ma, al contrario, guidare il business con una base in loco. E come abbiamo visto dai dati sulle partecipate italiane in USA, fare impresa in questo paese può portare a risultati molto interessanti (oltre che ridurre significativamente il problema dei dazi se si produce interamente o in parte sul suolo americano). In più avere una sede in USA permette di avere accesso facilitato a tutte le innovazioni garantite dall’imponente ricerca; infatti, gli States «producono» oltre un terzo della ricerca mondiale pubblicata, un indice di efficienza e di innovazione del sistema.

Che dire poi della disponibilità di finanziamenti? I numeri sono da capogiro, le aziende con sede in USA hanno accesso al 58% dei finanziamenti mondiali dei fondi di Venture Capital.

Il risultato combinato di mercato, ricerca e investimenti rendono gli Stati Uniti d’America, un paese molto favorevole alle Startup, che si trovano in un sistema che facilita il raggiungimento di risultati rilevanti in tempi brevi. Questo è dimostrato dalla presenza di quasi il 50% degli “Unicorn”, mondiali ovvero di aziende che hanno raggiunto e superato il valore di 1 miliardo di dollari in soli 10 anni. Ben 105 in USA su un totale di 214.

Tornando al nuovo corso politico partito nel 2016, l’amministrazione Trump ha innanzitutto lavorato per migliorare l’efficienza al paese riducendo e accorpando i regolamenti ridondanti e per ogni nuova regola introdotta ne sono state eliminate ventidue. La deregolamentazione da sola non basta a evitare il rischio di una nuova fase di contrazione economica e così è arrivata la Tax Reform di Trump. Una riforma, si dice, nata per allontanare il rischio di una flessione economica.

La tassazione sulle Corporate, in precedenza, prevedeva diversi scaglioni progressivi fino ad arrivare al 39.60%, ma con detrazioni tali per cui il tasso reale era certamente più basso. Oggi l’aliquota massima sulle società è scesa al 21%, ma si mantiene una buona parte delle detrazioni. In più sono introdotte variazioni sulla tassazione degli utili distribuiti, garantendo degli sgravi sulla doppia tassazione e favorendo la raccolta di capitale di rischio.

Non c’è solo il taglio sulla Corporate Tax, ma anche una norma per facilitare il rientro dei capitali depositati all’estero, con l’obiettivo di portare nuovi investimenti sul suolo americano e sostenere l’occupazione nel lungo periodo attraverso la realizzazione di nuovi stabilimenti produttivi sul suolo americano con un processo antiglobalizzazione.

Ma come partire? Quale degli oltre 50 stati e territori scegliere? Come muoversi per la distribuzione o i rapporti fiscali tra i due stati? Per rispondere a queste ed altre domande Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia in collaborazione con l’Associazione Vicina hanno organizzato un convegno a cui interverranno professionisti del settore oltre che rappresentanti del Consolato degli Stati Uniti d’America. Il convegno avrà luogo nel pomeriggio di giovedì 15 novembre a partire dalle ore 15, nella sede di Confcommercio, in via Fontevivo 19F.

Nel convegno Investimenti e Startup negli Stati Uniti d’America si parlerà di SelectUSA creato sotto l’Amministrazione Obama e rafforzato dalla spinta del Presidente Trump per spingere la creazione di posti di lavoro sul suolo americano. Il programma SelectUSA svolge un’azione di supporto alle imprese ed agli imprenditori che vogliono creare aziende e posti di lavoro negli Stati Uniti. Nel convegno si descriveranno i percorsi da seguire (con esempi concreti) e si analizzeranno vari aspetti critici per poter cogliere l’opportunità di uno startup a stelle e strisce.

La partecipazione al convegno da parte dei dottori commercialisti conferirà loro tre crediti formativi.

 

Di seguito il programma della giornata.

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Programma:

Ore 15.00

Registrazione partecipanti

Ore 15:10

Saluti

  • Gianfranco Bianchi (Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia)
  • Patrick Novembre – Dottore Commercialista – Segretario Generale VICINA

Ore 15:30

Presentazione Programma SelectUSA

  • Andrea Rosa, Referente SelectUSA per l’Italia. Consolato Americano di Milano

Ore 16.00

Startup negli Stati Uniti d’America per le PMI

  • Giovanni Ricci Armandi – Advisor 4GRAFIN, Orlando – Florida – USA

Ore 16.30

Strategie Digitali per gli USA: online vs offline

  • Alessio Gambino, Presidente IBIS Italia S.r.l – Presidente Exportiamo

Ore 17.00

Processi di internazionalizzazione delle imprese e la collaborazione con i Commercialisti

  • Filippo Maria Invitti – Presidente Associazione Internazionale VICINA – Presidente Osservatorio Internazionale Ordine Dottori Commercialisti di Roma

Ore 17.30

Tavola Rotonda e conclusioni

  • Antonio Angeloni responsabile fiscale Confcommercio La Spezia